Il punto di vista dell'osservatore pratico

A MIND IN PROGRESS

mercoledì, maggio 27, 2009

Changes

Sono le 00.16.
Mi sto fumando la sigaretta della buonanotte. E' un rituale al quale difficilmente rinuncio. Specialmente da quando, da qualche mese a questa parte, le mie giornate si sono estremamente allungate.
Ed è proprio con questa abitudine ormai cristallizzata da anni che apro questo post. Le contraddizioni mi piacciono, sono parte fondamentale del mio carattere.

Cambiamenti...a memoria mi vengono in mente tre canzoni con questo titolo...Yes, David Bowie e Black Sabbath.

Cambiamenti, quelli che stanno trasformando la mia vita in questi ultimi 6 mesi. E che continueranno a mutarla nei prossimi. Sto cambiando pelle, in tutti gli ambiti.

Ho cambiato lavoro, non vendo più grappa ma vendo tubi, cessi e caldaie agli idraulici. Mio fratello commentò il nuovo impiego dicendo "sempre di bisogni primari ti occupi". Dal bere allo scaricare i residui, non importa da quale orifizio provengano.

Anche i Beatowls sono cambiati. C'è stato un avvicendamento nella formazione, in parte ben assorbito, in parte doloroso. Ci sta, fa parte dei giochi. Adesso i Gufi stanno ancora cercando di capire da che parte sono girati mentre si fanno strada Palmiro & i Suoi Togliatti, formazione beat italica.

Ma soprattutto, ad agosto mi sposo! Ovviamente il cambiamento più importante viene menzionato per ultimo. E di conseguenza cambierò casa (in parte l'ho già fatto), sempre nell'afosa e zanzarosa terra alessandrina, quasi in aperta campagna e a due passi dall'amico Tanaro, che un mese fa ci ha obbligati a scappare per un giorno. Per fortuna niente di grave.

Insomma, direi proprio che non avrò modo di annoiarmi per un bel po'.

E se devo essere sincero, sono talmente preso da tutte queste cose che talvolta non mi accorgo di questi cambiamenti. Stanno avvenendo in modo talmente veloce che non riesco a posizionarmi in questa girandola di eventi. Forse perchè devo ancora trovare un saldo punto di osservazione dal quale ricostruire la percezione del mio piccolo mondo.

Adesso sono le 00.27 del 27 maggio e fa caldo come se fossimo a luglio. Ho appena finito di lavorare, perso fra schede clienti, preventivi e modelli di radiatori in alluminio e ghisa. La finestra è spalancata e inizia ad entrare un po' di frescura. Sono ormai poche le macchine che passano per le vie sotto casa dei miei. E il silenzio è riposante.

Era veramente da tanto tempo che non scrivevo più niente. Devo riprendere questa abitudine che mi permette di fare il punto della situazione ogni tanto.
Adesso guardo il divano che è pieno delle cartacce lavorative appena riposte in maniera disordinata. Domattina prima di uscire ricomporrò il tutto e lo ficcherò a forza nella valigetta di lavoro, che uno di questi giorni esploderà con terribile fragore. Penso proprio che dovrò procurarmene una nuova, se non voglio ritrovarmi un bel dì con la maniglia in mano e il contenuto sparpagliato per strada.

Corro, corro, corro. Soprattutto in macchina, che diventata compagna. Passo più tempo con lei che con la mia futura moglie. Sono un po' fuori dalle vicende del mondo ma questo non mi dispiace molto. Intanto in televisione e sui giornali non si dice più niente da parecchi anni, quindi non fa molta differenza.

Mi manca la musica, ma questa settimana faccio installare l'autoradio che porrà termine all'ostracismo sonoro che ormai perdura da tre mesi.

E poi probabilmente mi vedrete sfrecciare in autostrada o per le colline dell'astigiano, carico di cassette scarico wc e caldaie a condensazione, ma di nuovo con quel mezzo sorriso cretino di chi suona la batteria sul volante o canta impugnando il cellulare...appena succederà ve lo farò sapere.

Buonanotte.

giovedì, ottobre 09, 2008

Istantanee d'autunno


Quando sono in azienda, ecco cosa vedo ogni volta che vo in bagno...
Fino a una decina di giorni fa era tutto verde...e vi assicuro che il colore cambia di giorno in giorno, a vista d'occhio...

lunedì, settembre 29, 2008

Alla fiera del bollito

Si avvicina l'autunno e, come tutti ben sanno, il Piemonte è il regno del bollito.
Un bel piatto di carne fumante, acccompagnato da un fragoroso vino rosso autoctono: non c'è niente di meglio per affrontare a petto in fuori l'aria che diventa sempre più frizzante.

Ma come al solito non è questo il punto.
Col termine "bollito" si intende anche una persona che è cotta, finita, che - in senso lato - in quanto finita non ha più niente da dire. E di bolliti se ne trovano in ogni ambito: vita quotidiana, lavoro, arte, sport...

Questa settimana la carta offre due bolliti musicali da valutare con molta attenzione.
R.E.M. e Queen (nella famigerata versione + Paul Rodgers).

Partiamo dagli alfieri di Athens, Georgia.
Giusto sabato scorso, in una delle mie varie visite a Torino, ho avuto la possibilità di colmare una lacuna. Assistere ad un concerto dei R.E.M.
Anche qui c'entra Felipe...fu lui nel 1990 che mi presentò quelli che sarebbero diventati star di prim'ordine nel panorama rock mondiale con l'uscita di Losing My Religion e del meraviglioso album che contiene tale singolo: Out Of Time. All'epoca l'ultimo lavoro degli americani era Green, accolto positivamente in termini di vendite in tutto il mondo.
Ovviamente venni a conoscenza di quella che ritengo (e non solo io) la produzione migliore dei R.E.M. Il periodo IRS è stato contrassegnato da tali e tanti capolavori che a fatica si potrebbe fare una lista: da Murmur (e Chronic Town prim'ancora) a Document, da Radio Free Europe a The One I Love...si potrebbero compilare una valanga di mix tape con la prima produzione di Stipe e soci.
Poi il meritato successo, con due album accolti magnificamente da critici e consumatori: Out Of Time e l'autunnale Automatic For The People. Poi, come nelle migliori tradizioni, un po' di esperimenti...e lavori come Monster, New Adventures In Hi Fi, Up, Reveal...insomma anche la loro vena sembra estinguersi. Quest'anno, accompagnato da una campagna promozionale di tutto rispetto, è uscito Accelerate, salutato da tutti come il roboante ritorno sulle scene dei R.E.M.
Ritengo tale album piuttosto insipido...qualche brano è carino ma niente che possa far gridare al miracolo. Non sono certamente la distorsione (assassina) della Rickenbaker di Peter Buck o qualche ritornello che sa di già sentito a far di Accelerate un album interessante.
Però, nonostante questo, dal vivo they kick ass! I quasi 10.000 presenti al Pala Isozaki hanno potuto ammirare un gruppo con energia e voglia di suonare. Lo spettacolo è stato decisamente coinvolgente...Stipe istrione e misterioso, Mills quasi un po' truzzo con la magliettina senza maniche, Buck che strapazza la chitarra ma quando suona i vecchi pezzi...beh cazzo, il suono è quello.
Da studio pollice verso ma dal vivo sono stati (per me) una sorpresa e (per i fan storici che li seguono ad ogni esibizione) una garanzia.

Queen +
Non so...sono molto scettico. Da poche settimane è stato pubblicato The Cosmos Rocks, primo lavoro in studio dei superstiti May e Taylor più l'ex Free e Bad Company Paul Rodgers.
In controtendenza rispetto a tanti amici di IFMQ non presenziai al loro ritorno sulle scene qualche anno fa. La Regina per me è finita quando è morto Re Mercurio. Punto.
Non mi piacque all'epoca l'idea di Queen + e non mi piace adesso. Ma non per Paul Rodgers, per carità. Lui, nonostante gli anni, continua ad avere una voce incredibile e uno stile caldo e potente. Tutt'altro da Mercury, ma vorrei anche vedere. Fare un paragone fra i due non avrebbe alcun senso.
L'album, che ho ascoltato un paio di volte, non mi è piaciuto per nulla. Ritengo che si avverta in modo particolare l'intervento di Rodgers. Le nuove composizioni sono molto asciutte e scarne rispetto alle produzioni Queen fino al 1991. C'è più rock classico, sotto diverse forme, e non il rock (fino a News Of The World del 1977) e il pop (da The Game fino al triste epilogo sulle note di Innuendo) iper prodotto e pomposo tipico della Regina. Gli inserimenti di May con la sua Red Special, molto pochi rispetto al passato, sembrano piantati col martello e la prestazione di Taylor alla batteria è poca cosa. Si sente, e non poco, la mancanza di un basso importante come quello di Deacon, il quale - una volta calato il sipario - si è ritirato a vita privata a godersi le ingenti royalties.
L'album manca di amalgama, non ha un'identità ben precisa. E non saranno certamente alcuni episodi di rock and roll adolescenziale (la title track su tutte) a dar vita ad un progetto che pare essere una celebrazione dei bei tempi che furono piuttosto che un vero e proprio lavoro di insieme con un filo conduttore...che in passato era rappresentato dalle follie del buon vecchio Freddie.
Dal vivo sicuramente trascineranno, ma sembrerà un gran karaoke. A quel punto, preferisco una tribute band.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

lunedì, settembre 22, 2008

No one I think is in my tree...

Quando nel 2004 dicisi di aprire questa paginetta pensavo che sarebbe stata la mia casa sull'albero...insomma, quel posto dove rifugiarsi e cercare riparo quando scoppia il temporale. Quel posto dove appendere i poster dei miei eroi senza essere guardato storto. Quel posto dove la mia età mentale potesse manifestarsi liberamente, nonostante la mia età anagrafica dica tutt'altro.

La mia voglia di evadere però procede di pari passo con la mia pigrizia genetica, per cui i miei post sono diventati più sempre più radi, come i capelli (quelli organici) del Berlusca.

Oggi però ho voglia di scrivere due righe.
Sono reduce da un fine settimana trascorso a Milano da Felipe, ex compagno di liceo, amico fraterno e voce/chitarra nei Beatowls.
Già tempo addietro parlai di lui, con toni quasi omosessuali...con quella passione che solo chi conosce la vera amicizia può avere.
Quando sono assieme a lui, per incanto ritrovo i miei 16 anni e riapro la mia casa sull'albero. C'è una sorta di cordone ombelicale che ci tiene collegati e anche se non ci vediamo molto spesso, ogni volta che ci incontriamo riprendiamo il discorso esattamente da dove l'avevamo interrotto.

Fra poco ne faccio 33 e lui a gennaio 35...ma la nostra età mentale è sempre ferma a quei fantastici 16 anni di scazzo, passione, pulsione, risate, idiozie adolescenziali e amenità varie.

Arrivo a Milano e me lo trovo a Lambrate, tragitto fino a casa sua speso ad aggiornarci circa i rispettivi lavori...quasi fosse una formalità che espletiamo immediatamente fra una fermata della verde e un passaggio pedonale. Entriamo in casa, saluto la sua donna e facciamo due chiacchiere. E poi subito sul tram in direzione centro. E lì si parla della band, delle nostre deficienze esistenziali nel campo lavorativo, dei nostri sogni di andare all'ufficio di collocamento e affermare di voler fare le rockstar da grandi. Poi ci parcheggiamo in un pub a vedere un incontro di premier league, mandando giù le prima quattro pinte della serata.
Poi si corre al ristorante come dei dannati danteschi, alla spasmodica ricerca di un cesso dove pisciare mentre alla nostra destra scorreva, per contrappasso, il naviglio.
E ancora, il dopocena in un locale in zona, a bere birrette e cantare ritornelli di brani vecchi ma non datati.
Il ritorno a casa, le partite a PES nel cuore della notte. E poi la sveglia il mattino dopo...io ancora a letto e lui nella stanza accanto a suonare Interstellar Overdrive con l'acustica.
Il pranzo, di nuovo la play e poi la Juve che vince a fatica contro il Cagliari al Sant'Elia...e poi la chiusura, passeggiando nei dintorni di Lambrate in cerca di un tabacchino aperto, le considerazioni su quanto Milano possa a offrire in termini di musica ed intrattenimento, la malcelata malinconia che avanza mentre si affaccia l'autunno, i progetti musicali, lo scazzo per la domenica pomeriggio...

Tornando a casa in treno, ho sentito chiaramente un cigolio: era la porta di legno della casetta sull'albero che si chiudeva. Alla parete c'è qualche poster in più. E in un angolo, vicino al letto, ho messo una chitarra acustica. Così la prossima volta che Felipe passa di lì, gli faccio suonare di nuovo Interstellar Overdrive...

domenica, luglio 20, 2008

C'è grossa crisi, però...

...in questi giorni è uscito l'iPhone. In tutto il mondo, code chilometriche per accaparrarsi questo minuscolo oggetto. Si attende per ore anche "sotto il sole cocente", come recita corriere.it da cui è tratta questa foto, per entrare nel negozio.

Come direbbe l'amico Perotti, "bene, bene, molto bene"

lunedì, aprile 21, 2008

Del Piero e' la Juventus. Punto.

fonte: www.juventus.it

lunedì, aprile 14, 2008

Forse...


...questo insulto alla civiltà non macchierà il Parlamento Italiano